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Cass., 23 giugno 2001, n. 8621; M. Z. S.n.c. c. B.
Può configurarsi una cessione di
azienda nella aggiudicazione effettuata da un fallimento, anche se questo
non abbia proseguito lattività dimpresa con lesercizio
provvisorio.
Costituisce valutazione di fatto, incensurabile
in Cassazione, laccertamento se nella aggiudicazione di beni da
parte di un fallimento si realizzi un trasferimento di azienda ovvero
di beni aziendali non costituenti un complesso funzionale.
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Trib. Napoli, 5 novembre 2001; Unicredito Italiano s.p.a. c. De Luca
Assicurazioni s.a.s.
È
lecita, e non viola il disposto dellart. 1283 cod. civ., la clausola
di capitalizzazione trimestrale degli interessi in ambito bancario,
in quanto tale clausola costituisce un uso normativo assistito dalla
opinio iuris ac necessitatis.
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Cass., 23 novembre 2001, n. 14865; Luzi c. Di Gregorio
I sindacati di voto accordi
atipici volti a disciplinare, in via meramente obbligatoria tra i soci
contraenti, il loro esercizio di voto in assemblea sono validi,
siccome il vincolo che discende da tali patti opera su un piano diverso
da quello della organizzazione societaria, e ciò vale anche nel
caso in cui essi riguardino la nomina degli amministratori.
Qualora un sindacato di voto sia stato
stipulato per una durata indeterminata o eccessiva, non si verifica
la nullità di tale patto parasociale, essendo applicabile il
principio del recesso unilaterale con effetto ex nunc.
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Trib. Enna, 23 novembre 2001; Vasques e Gibilisco c. Banco di Sicilia
s.p.a.
È lecita la clausola, prevista
nei contratti bancari, con la quale il tasso di interesse va determinato
con riferimento alle condizioni praticate usualmente dalle aziende
di credito sulla piazza.
Non viola lart. 1283 cod. civ. la capitalizzazione
trimestrale degli interessi nel contratto di conto corrente bancario,
al quale si applicano le norme previste, per il conto corrente ordinario,
dagli artt. 1823, 1825 e 1831 cod. civ., che costituiscono una eccezione
alle norme in tema di divieto di anatocismo. Daltra parte, la
stessa legge n. 154/1992 ha fatto riferimento alla capitalizzazione
trimestrale degli interessi.
La mancata tempestiva contestazione degli
estratti conto rende incontestabili le singole poste, ivi comprese quelle
relative alladdebito degli interessi.
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Corte Cost., 25 febbraio 2002, n. 29
La norma del decreto-legge n. 394 del
2000, secondo cui nei mutui bancari la usurarietà degli interessi
deve essere valutata con riferimento al momento della loro pattuizione,
non è costituzionalmente illegittima, ancorché ne sia
prevista lapplicazione pure ai contratti in corso al momento della
sua entrata in vigore.
È costituzionalmente illegittima
la norma del decreto legge n. 394 del 2000, nella parte in cui ha stabilito
per gli interessi dei mutui bancari lapplicazione per le
rate scadenti in una data successiva di qualche giorno rispetto allentrata
in vigore del decreto-legge, anziché per le rate scadenti lo
stesso giorno della sua entrata in vigore di un tasso di conversione
(se più favorevole per il mutuatario).
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Trib. Roma, 20 marzo 2002; Giessauf c. Birreria Viennese s.r.l.
Sono compromissibili in arbitrato le controversie
riguardanti le impugnazioni del bilancio di una società di capitali,
purché i vizi dedotti configurino la annullabilità e non
la nullità della deliberazione.
È legittima la delibera di approvazione
del bilancio, con la quale lassemblea di una società di
capitali abbia fornito integrazioni al progetto presentato dagli amministratori.
È nulla la delibera di approvazione
di un bilancio di una società di capitali, nel quale non siano
esplicitamente indicati gli ammortamenti delle immobilizzazioni, ovvero
non siano indicate nella nota integrativa le ragioni del mutamento dei
criteri di ammortamento.
Viola il principio di competenza, con
conseguente nullità della delibera di approvazione, il bilancio
di una società di capitali nel quale non siano iscritti gli importi
corrispondenti alle ferie maturate e non godute dai dipendenti nellanno,
ancorché tali ferie siano state integralmente godute nel primo
scorcio dellesercizio successivo
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Trib. Milano, 23 aprile 2002; Varasi ed altri
Esiste una continuità
normativa tra lattuale e la precedente normativa relativa al reato
di false comunicazioni sociali (artt. 2621 e 2622 cod. civ.), con la
conseguenza che, in un processo in corso al momento dell'entra in vigore
del D. Lgs. 11 aprile 2001, n. 61, non può essere disposto il
proscioglimento degli imputati ex art. 129 cod. proc. pen.
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Corte Cost., ord. 7 maggio 2002, n. 168
Sono manifestamente infondatate
le questioni di legittimità costituzionale dellart. 146
della legge fallimentare (nella parte in cui prevede la competenza del
giudice delegato che autorizzi lazione di responsabilità
a norma degli articoli 2393 e 2394 del codice civile nei confronti di
amministratori ed ex amministratori della società fallita
ad adottare le opportune misure cautelari, in luogo della normale competenza
ante causam del giudice) e dellart. 51, primo comma, n.
4, del codice di procedura civile (nella parte in cui non prevede lincompatibilità
del giudice delegato che abbia dato quella autorizzazione
ad adottare le misure cautelari)
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Corte Cost., 10 maggio 2002, n. 173
Non sono costituzionalmente illegittimi
per eccesso di delega gli artt. 2 e 127 del T.U. dei beni culturali
ed ambientali, in quanto è solo apparente, ma non reale, la modificazione
alle disposizioni penali della legge n. 1062/71, che non risultano ristrette
nella loro portata applicativa (in particolare, la punibilità
non è esclusa in relazione ad opere di autori viventi o la cui
esecuzione non risalga ad oltre 50 anni)